Fratte Rosa

Fratte Rosa

Sorge a cavallo fra le valli del medio Metauro e del medio Cesano, sulla cima di una collina circondata dal verde dei campi coltivati e dei numerosi vigneti.

Fratte  Rosa – con le parole di Paolo Volponi – è “un paese dolce e rotondo, leggero e maneggevole come un vaso, uno dei tanti cocci, perfetti delle sue botteghe e fornaci”.

Diverse sono le ipotesi sull’origine di Castrum Fractarum, antico nome di questo castello arroccato sulle colline fra la valle del Matauro e quella del Cesano. La piu’ probabile sostiene che sia sorto in seguito alla fuga degli abitanti dal vicino municipio romano di Suasa distrutto dai Visigoti  di Alarico nel V sec.  d. C.

Nel Comune di Fratte Rosa esiste una qualificata presenza di una specifica attività artigianale esercitata da secoli: quella della produzione dei “cocci “. La denominazione “cocci”, di chiara origine popolare, è riferita ad oggetti in terracotta d’uso casalingo che tuttora si producono in questo piccolo paese situato su un colle della Provincia di Pesaro e Urbino tra la vallata del Metauro e quella del Cesano.

E’ questa un’attività produttiva profondamente radicata nella propria storia: fino al 1920, infatti, erano 12 le fornaci esistenti sul territorio che occupavano complessivamente circa 50 addetti.

Il territorio è conosciuto anche per la produzione della nota “fava di Fratte Rosa”, la cui coltivazione è regolamentata da un rigoroso disciplinare. Dopo tanti anni, circa diciotto, di impegno e lavoro portati avanti

dall’Associazione “Favetta di Fratte Rosa“, dal Comune di Fratte Rosa e dagli “Agricoltori Custodi” che hanno conservato e curato la biodiversità di questa specie, è finalmente arrivato il riconoscimento tanto atteso: la Favetta di Fratte Rosa diventa, infatti,  presidio Slow Food.

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